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Plagiaulos: Novità
Busto bianco

Plagiaulos - Koile

Questo esemplare è la riproduzione fedele di un flauto, rinvenuto nel corso di scavi archeologici operati da  Olga Bogiatzoglou nell’area cimiteriale ateniese di Koile, nei pressi del Partenone di Atene, nell’anno 2000, datato alla prima metà del sec. II a.C. * (vedi nota in calce.)


L’eccezionalità del flauto conferma e documenta attraverso un inequivocabile reperto la presenza e l’uso del flauto traverso nei contesti musicali. La presenza del flauto traverso nell’antichità è rappresentato in pochi documenti iconografici, pitture vascolari, statue, mosaici e simboleggia la presenza in forma subordinata di una altro strumento, definito comunemente, ma erroneamente, “flauto”: l’aulos.

Un eccellente modello strumentale                       

La riproduzione del plagiaulos è un progetto organologico che investe non solo la sfera musicologica, attraverso la comprensione della tipologia strumentale estremamente evoluta per l’epoca ( i° sec. a. C.), ma altresì riflette una suggestione sonora e tecnica di rilievo, data soprattutto dal risultato ottenuto nella costruzione e finitura dello strumento.

Nella riproduzione del plagiaulos ho rispettato fedelmente le dimensioni dei fori del reperto ( asse longitudinale e trasversale ) , diametro del tubo, lunghezza e diametro del foro di imboccatura, determinando una intonazione leggermente difforme dal temperamento equable al quale il nostro orecchio musicale è abituato.

 

Ho scelto di costruire il plagiaulos con il legno, un pregiato ulivo del Salento, selezionato in base alla caratterizzazione di venatura, la cui sonorità, già straordinariamente intensa, sta rivelando la intensa corposità, bellezza e "forza" dinamica del suono.

Mi perdonerà Athena per aver usato la sua essenza lignea!

 

Quest’opera rappresenta l’impronta organologica fedele di un processo integrato, operato grazie al prezioso lavoro che l’archeologia conduce, preservando e salvaguardando  identità, culture, memorie.

"La giovane flautista" ispirato da un passo del "Simposio" di Platone

Brano evocativo prettamente solistico intende rappresentare le suggestioni della  flautista (auletrice) nell’essere licenziata da Erissimaco dal contesto in cui si svolge la scena.  La musicista sviluppa così una propria interpretazione mista a espressività, tecnicismo e scherno, dimostrando attraverso il suo alto profilo musicale la rivalsa della propria condizione sociale. 

Ascolta il brano nel video...
 

Plagiaulos: Immagine

La cetra

Questo strumento musicale appartiene alla stessa famiglia della lira, da cui si differenzia per le dimensioni maggiori e per il fatto di essere totalmente lignea, anziché utilizzare parti animali (gusci, corna ecc.) I legni usati per la costruzione della cetra sono: noce per il fondo e le fasce laterali; acero per il piano armonico, ponticello e cordiera; abete per le catene. Le corde sono tutte di budello naturale, tranne il cantino incordato in nailon, in sostituzione della seta.
La cetra, costruita da liutaio Antonio De Renzis, si integra nei contesti musicali per eseguire i pochi frammenti dell’antichità, sonorizzazioni o come supporto armonico a linee melodiche eseguire dal flauto.

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* STELIOS PSAROUDAKES, The Hellenistic side Flute and the koilē-athens instrument, in "Poesia, musica e agoni della Grecia antica", atti del IV convegno internazionale di MOISA, a cura di D. Castaldo - F.G. Giannachi - A. Manieri, RUDIAE, Ricerche sul mondo classico, Congedo Editore, 2010-2011.

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